CONDIVIDI L' ARTICOLO
34.7K Condivisioni
Il BMI è il rapporto tra il peso e l’altezza (espressa in metri) al quadrato.
Nel SOGGETTO NORMOPESO è compreso tra 20 e 25 (percentuale di grasso al di sotto del 10 %circa).
– Si parla di SOVRAPPESO quando il BMI è fra 25 e 30 con una percentuale di grassi dal 10 al 20 % in più rispetto alla media della popolazione.
– Si parla di OBESITÀ se il BMI è al di sopra di 30, cioè supera il 20% della percentuale media di grasso della popolazione.
Il BMI, pur essendo un valore orientativo abbastanza affidabile, non tiene conto, però, della costituzione dell’individuo, mentre per una valutazione corretta devono essere prese in considerazione l’ età (nei bambini è meglio usare misure percentili), la costituzione fisica e l’attività (in caso di uno sportivo che pratica body building, questo può risultare, secondo tale dato, obeso, ma senza un filo di grasso, perché possiede masse muscolari notevoli).
Prima di tutto è importante VISITARE il paziente di persona e non sentenziare diagnosi di sovrappeso od obesità al telefono, sulla base dei soli dati relativi a peso e altezza.
Altre informazioni possono venire dalla PLICOMETRIA MANUALE (effettuata con una una pinza particolare che permette di misurare manualmente le pliche cutanee, a livello della scapola o del tricipite omerale).
Non trascuriamo la semplicità ed affidabilità del centimetro da sarta con il quale, principalmente, valutiamo il giro VITA (nelle donne non deve superare gli 88 cm, negli uomini i 102 cm).
L’esigenza di un indice come il BMI nasce in medicina, oltre che come parametro del peso, per poter valutare un fattore di rischio nella popolazione.
I soggetti in sovrappeso o obesi sono più a rischio della popolazioni normo peso di fronte alle malattie metaboliche (diabete), cardiovascolari (infarto, ipertensione), neuromuscolari ( ictus), tumorali.
Un fattore di rischio è una spada di Damocle sospesa sulle nostre teste, e l’obesità è un fattore di rischio!!!