Caffè al ginseng: cosa beviamo davvero?

Da qualche anno, oltre al classico caffè, è possibile consumare quello a base di ginseng. Ma qual è laquantita di radice realmente contenuta nelle bevande preparate al bar e quale si dovrebbe scegliere per apprezzare davvero le proprietà energizzanti e rinvigorenti di questa pianta?

Quanto ginseng c’è nel caffè del bar?

Secondo un’indagine di Report, il programma che ha fatto la storia nell’ambito del giornalismo investigativo in tv, in genere, in una tazzina di caffè al ginseng si trovano: lo zucchero, in quantità variabili ma quasi sempre molto elevate, in alcuni casi anche 14 grammi, pari a tre bustine, il caffè solubile intorno al 10% del totale del prodotto, i grassi, aromi, naturali o artificiali e, variano a seconda della marca, gli addensanti.

Quindi, di estratto della radice vera e propria, si trova in piccole quantità: in tazzina ne “rimane” solo lo 0,04%.

Gli ingredienti che deve contenere

Anche se esistono diverse versioni del caffè al ginseng gli ingredienti base sono: il caffè, che in alcuni casi è 100% miscela arabica anche se nella maggior parte di quelle in commercio sono utilizzate però varianti meno pregiate, lo zucchero e l’estratto di ginseng che, anche in questo caso, a volte si tratta solo dell’aroma della pianta. A questi ingredienti base, spesso sono però aggiunti: la crema di latte (o variante vegetale), la panna vegetale, i mono-e digliceridi degli acidi gassi, i grassi vegetali idrogenati, gli aromi ed i coloranti.

Quale scegliere?

Meglio evitare le varianti che si consumano nei bar e in generale e le versioni solubili di questa bevanda. Quindi, è necessario acquistare le miscele per moka a base di caffè ed estratto secco di ginseng  e non quelle solo all’aroma di ginseng. Anche in queste varianti è presente una percentuale di zucchero di canna ma comunque minore rispetto alle bustine o le cialde. In ogni caso è sempre benecontrollare l’etichetta in cui sono mostrati tutti gli ingredienti e le percentuali.

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